Corinaldo è un libro polveroso di un’antica biblioteca, una scalinata di dolci sorprese e leggende popolari, il percorso ideale verso la santità. Dentro le sue mura quattrocentesche si intrecciano storie tra loro diversissime, come quelle del ciabattino Scuretto e di Santa Maria Goretti.
Ma il paese di Corinaldo, situato in provincia di Ancona, nelle Marche, figura anche nella lista dei Borghi più belli d’Italia (nel 2007 ha peraltro vinto il concorso nazionale). E non è finita qui, perché può vantare altri due prestigiosi riconoscimenti: la Bandiera arancione del Touring Club Italiano e il certificato di Destinazione europea d’eccellenza istituito dalla Commissione Ue.
Ti ho incuriosito? Scopri allora la mia lista delle 5 cose più belle da vedere a Corinaldo.
1. Le cento scale e il Pozzo della Polenta
Le cento scale sono il simbolo di Corinaldo. L’infinita scalinata, perché così appare ai tuoi occhi per la prima volta, taglia in due il centro storico del borgo, rendendolo di fatto unico in tutte le Marche.
A metà salita c’è anche il Pozzo della Polenta, su cui aleggia un’antica leggenda: si narra che un contadino, dopo essersi calato nel pozzo per recuperare un sacco di farina cadutogli poco prima, impiegò più tempo del previsto per tornare in superficie; le malelingue di allora sostennero che ne avesse approfittato per mangiare la polenta, la stessa che gli abitanti del paese erano soliti conservare in fondo alla cavità. Da questo racconto nasce La Contesa del Pozzo della Polenta, celebre rievocazione storica in calendario ogni anno la terza domenica di luglio.
Curiosità: se ami i gatti ti attende una bella sorpresa. Difatti, in una delle case che si affacciano sulla scalinata abita una signora che ha un amore sconfinato verso gli adorabili amici a quattro zampe; non ti sto qui a raccontare la reazione di Chiara altrimenti si fa notte, puoi però benissimo immaginarla.
2. La casa di Scuretto
Un’altra attrazione sicuramente da non perdere è la casa di Scuretto, il vecchio ciabattino di Corinaldo (il cui vero nome era Gaetano). A modo suo rappresenta un luogo unico, pur non avendo nulla di speciale né dal punto di vista storico né tantomeno artistico. Ma perché, allora, suscita così tanto interesse tra i visitatori? Per un motivo molto semplice: la sua storia, che trascrivo qui di seguito senza saltare nemmeno una lettera:
Questa è la “casa” di Scuretto, al secolo Gaetano, calzolaio, uomo semplice ed eccellente bevitore. Il figlio, emigrato in America, gli mandava regolarmente dei soldi per costruire una casa, a Corinaldo, dove tornare un giorno ad abitarvi. Scuretto i soldi se li beveva regolarmente nelle osterie del borgo, finché il figlio, insospettitosi, chiese una foto della casa. Scuretto allora fece costruire solo la facciata, con tanto di numero civico, e si fece fotografare di fronte, come affacciato ad una delle finestre. La casa, o meglio la facciata, oggi è ancora qui, incompiuta, anche perché i soldi non arrivarono più.
Tip: per non impazzire nel cercare la finta dimora di Scuretto, quando scendi le cento scale imbocca la prima stradina a destra subito dopo superato il pozzo e prosegui per altri 50-60 metri finché non arriverai a destinazione.
3. Le mura del Quattrocento
Proseguendo lungo la stessa via in cui si trova la casa dell’ex calzolaio del paese, hai modo di ammirare le imponenti mura di Corinaldo, il cui perimetro supera addirittura i 900 metri. La loro costruzione risale alla seconda metà del XIV secolo, periodo durante il quale il borgo era incluso nello Stato Pontificio, opera dell’architetto Francesco Di Giorgio Martini.
Per capire meglio le dimensioni mastodontiche della cinta muraria, completata soltanto alla fine del XV secolo, è sufficiente sapere che esistono fino a tre porte:
- Porta di Santa Maria del Mercato
- Porta di San Giovanni
- Porta Nova
Attraverso la prima porta (Santa Maria del Mercato) hai accesso alla scalinata di via La Piaggia; la Porta di San Giovanni, invece, costituisce l’ingresso alle mura settentrionali; infine, Porta Nova è quella di più recente costruzione (fine Quattrocento) e consente di accedere al centro storico dalle mura occidentali.
Curiosità: il punto più alto delle mura è toccato dalla Torre dello Sperone, che raggiunge un’altezza pari a 18 metri.
4. Il santuario di Santa Maria Goretti
Al di là delle mura di difesa, testimonianza di un’anima a forte impronta medievale, un altro pezzo importante della storia di Corinaldo è rappresentato dall’illustre concittadina Maria Teresa Goretti, venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Nata nel borgo marchigiano nell’anno 1890, si trasferì insieme ai genitori nel Lazio, dove trovò la morte all’età di soli 11 anni in seguito a un tentativo di stupro.
Oggi la sua città natale le dedica un imponente santuario (ingresso libero), meta ogni anno di un sentito pellegrinaggio, andando così a offrire agli abitanti delle Marche e ai turisti un ulteriore luogo di culto accanto alla rinomata Loreto. All’interno della chiesa, nei pressi dell’altare maggiore, puoi ammirare la statua della Santa in marmo bianco di Carrara, mentre sulla destra trovi la statua lignea insieme all’urna contenente una significativa reliquia (l’osso del braccio con cui la giovanissima cercò di difendersi dal suo assassino).
Date importanti: il 6 luglio si celebra la festa liturgica in onore della Santa, il 16 ottobre viene ricordata invece la sua nascita.
5. La torre dello Scorticatore
La quinta e ultima attrazione da non perdere durante la visita di Corinaldo è la torre dello Scorticatore, posizionata lungo le mura orientali, a cui si aggiunge un suggestivo camminamento che tocca un’altezza pari a 15 metri. Storicamente, questa torre rivestì un ruolo chiave nella difesa sia della Porta San Giovanni che quella di Santa Maria del Mercato.
Deve il suo nome al suo inquilino più famoso, lo scorticatore di pecore, che vi risiedette fino al termine della seconda guerra mondiale.
Curiosità: in passato c’era l’usanza di assegnare le torri della cinta muraria del borgo a persone di umili origini, che trovarono dunque non soltanto una “casa” ma anche uno spazio fisico dove svolgere la propria attività.
Bene, la mia guida sulle cose da vedere a Corinaldo termina qui. Prima di proseguire avanti per qualche altra informazione pratica, permettimi di consigliarti la lettura del portale turistico (a questo link), in modo da approfondire ulteriormente la conoscenza del borgo.
Dove parcheggiare a Corinaldo
L’area di parcheggio migliore per visitare il centro storico di Corinaldo è Borgo di Sotto, di fronte alla Porta di Santa Maria del Mercato, lungo la strada provinciale dell’Acquasanta. La sosta è gratuita.
Corinaldo e dintorni
Per concludere, ecco una lista dei principali luoghi d’interesse vicino a Corinaldo:
- Mondavio e la sua Rocca Roveresca
- Senigallia, la città della spiaggia di velluto
- Castello di Frontone, bellissimo borgo nel Pesarese
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Federico Pisanu
Federico Pisanu è un travel blogger. Ha fondato viaggieritratti.it nel 2018 insieme a Chiara Lanari. Organizza i suoi viaggi in autonomia. In base alla sua esperienza aiuta gli altri viaggiatori con itinerari di viaggio e consigli pratici. Adora la pizza. Sardo. Al mare preferisce la montagna.
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