Le introduzioni non mi piacciono. Boh, non so mai cosa scrivere, mi capisci? Voglio dire, per Moena dovrei tirare fuori per la milionesima volta il titolo de La Fata delle Dolomiti? Anche no, per favore. Preferisco di gran lunga citare qualche ricordo in ordine sparso, preso qui e là tra i corridoi della mente.
Moena per me è una giornata di pioggia, un berretto rosso immaginario, un camerino all’aperto. Ed è anche un invito gentile, un cammino senza una meta precisa, un chiarimento importante. D’accordo, basta, mi taccio.
Ti mostrerò ora che cosa vedere a Moena e dintorni. Ho preparato per te una sorta di itinerario, anche se forse itinerario non è la parola più esatta per definirlo. Meglio percorso, sì. Alla fine dell’articolo c’è anche una piccola mappa, dove i numerini corrispondono ai luoghi da visitare elencati qui sotto. Potrebbe servirti (la mappa), oppure no: nel dubbio, io te la condivido.
Cosa vedere a Moena (e dintorni)
1. Piazza Ramon
Piazza Ramon, o meglio Piaz de Ramon, è la piazza centrale di Moena, nonché il punto di partenza ideale di un qualsiasi itinerario logico. Se lasci l’auto nel parcheggio (a pagamento) di piazzale Navalge, dove ha sede anche l’ufficio turistico, raggiungerai il centro storico di Moena in cinque minuti, dopo una piacevole passeggiata accanto al torrente Avisio.
In Piaz de Ramon puoi camminare lungo un elegante centro pedonale, mangiare in uno dei tanti locali che affollano la piazza, oppure curiosare tra le vetrine dei negozi. Che tu stia cercando un souvenir, un capo di abbigliamento o un articolo sportivo per un’escursione, qui non faticherai a trovarlo.
Consiglio: il parcheggio di piazzale Navalge, anche se a pagamento, è il migliore che tu possa trovare, sia per numero di posti (è enorme) sia per la posizione (in cinque minuti a piedi sei subito in centro).
2. Rione Turchia
Quando ne hai le scatole piene di stare in piazza Ramon, prendi una delle sue vie laterali allontanandoti dal centro. Come per incanto, ti ritroverai a tutt’a un tratto in una Moena diversa: ecco, è il segnale che sei nel rione Turchia, uno dei quartieri più antichi della città.
Si chiama così non perché ci abitano i turchi, o discendenti dei turchi, ma per un’antica leggenda. Secondo la tradizione, alla fine del Seicento dopo l’assedio di Vienna, un soldato dell’esercito ottomano giunse ferito a Moena. Qui l’uomo ricevette tutte le cure del caso, fino a ristabilirsi completamente. E così, un po’ per riconoscenza e un po’ perché si trovava a suo agio, il soldato turco decise di restare in città per sempre.
Curiosità: in estate, in genere a metà agosto, l’associazione Grop de Turchia organizza una festa speciale a cui prendono parte gli abitanti del quartiere e la comunità immigrata della città. Un momento per stare tutti insieme, per omaggiare i mestieri di un tempo e per assaggiare i prodotti tipici dolomitici (e non).
3. Piazza de Sotegrava
Lasciate alle spalle le bandierine turche, torna di nuovo in Piazza Ramon e da qui attraversa il ponte sull’Avisio per raggiungere Piazza de Sotegrava, la seconda piazza principale del centro di Moena. La scena non cambia più di tanto rispetto a prima: stessi tavolini all’aperto, stessi negozi, stesse persone che parlano, mangiano e bevono.
Per non correre il rischio di confonderle, prendi come riferimento il ponte sul torrente Avisio e la statua con cavallo posizionata su un blocco di pietra all’inizio della piazza. D’accordo, non è tanto ma è già qualcosa.
Consiglio: se c’è una bella giornata di sole, quando stai attraversando il ponte fermati per qualche istante per scattare la foto al torrente Avisio. È un luogo che merita, secondo me.
4. Chiesa San Vigilio
Incamminati ora verso la chiesa di San Vigilio, la parrocchiale di Moena. Da Piazza de Sotegrava continua sulla strada dedicata all’artista Cirillo Dell’Antonio, quindi imbocca il corso Bora che conduce in pochi minuti alla chiesa.
Il luogo di culto sovrasta il centro abitato: sullo sfondo puoi ammirare l’inconfondibile profilo del Catinaccio, meraviglioso; dall’altra parte invece la valle di San Pellegrino, a ricordarci come Moena sorga in una posizione strategica per chiunque voglia trascorrere una vacanza in Val di Fassa senza rinunciare alle tante attrattive naturali nei dintorni.
Consiglio: il corso Bora è un’area pedonale, le auto non possono accedervi. Goditi dunque senza preoccupazioni il breve tratto in salita che precede l’arrivo alla chiesa. In caso di bisogno, ci sono anche delle panchine dove riposare un po’ o semplicemente contemplare il fantastico panorama.
5. Camerino della Soreghina
Prima di tornare al parcheggio, concediti una rilassante passeggiata accanto al torrente Avisio. A un certo punto, poco prima di Piazza de Sotegrava, incontrerai quello che ho ribattezzato come il “camerino” della Soreghina.
Più o meno è un cartellone dove è raffigurata una gentile donzella, Soreghina appunto, insieme agli indumenti tipici del Trentino. Ma allora cos’ha tanto di speciale? Nulla, se non che puoi cambiare a tuo piacimento l’outfit della ragazza. Non lo trovi divertente anche tu? I bambini sicuramente sì (sono un testimone oculare, non per altro) e lo stesso vale per ragazze e signore.
Curiosità: una vecchia leggenda narra che la Soreghina era una principessa, più precisamente la figlia del Sol. La vita della fanciulla era legata in modo indissolubile al sole: una sinistra profezia la costringeva a dormire non appena il sole tramontava; infatti, se fosse rimasta sveglia al buio sarebbe morta. Il destino volle che si innamorò di un certo Occhio della Notte, non proprio la scelta più azzeccata ecco.
6. Vigo di Fassa
E dopo aver vestito la Soreghina, è tempo di scoprire gli altri luoghi da non perdere nei dintorni di Moena. Sulla strada in direzione di Canazei, merita senz’altro una sosta Vigo di Fassa, frazione del comune di San Giovanni di Fassa, tra i Borghi più belli d’Italia.
Famosa soprattutto per la funivia Catinaccio, ospita diverse interessanti attrazioni, su tutte le due principali chiese (chiesa di San Giovanni e chiesa di Santa Giuliana) e i suoi musei. Volendo c’è anche una breve passeggiata da fare, direzione grotta di Lourdes. Se te lo stai chiedendo, no, non c’entra nulla con l’originale.
Lettura consigliata: Che cosa vedere a Vigo di Fassa
7. Ciampedie
E a proposito della funivia Catinaccio, non ti posso non consigliare la salita per il pianoro di Ciampedie. È un luogo che ha tutte le carte in regola per entrarti nel cuore, rimanendoci a lungo. Un posto speciale, per adulti e bambini, per escursionisti e semplici amanti della montagna come me e Chiara.
Conosci quella sensazione che si prova quando atterri in un luogo così diverso dagli altri per cui ti mancano anche le parole per descriverlo? Ecco, Ciampedie è uno di quei luoghi lì. Impressionante, da togliere il fiato, unico. Davvero no, non ci sono aggettivi per raccontarlo. E per fortuna, aggiungo, una simile meraviglia è alla portata di tutti, basta prendere la funivia da Vigo di Fassa.
Lettura consigliata: Escursione da Ciampedie al Rifugio Gardeccia, a spasso sul Catinaccio
8. Val San Nicolò
Pochi km più in là Vigo di Fassa c’è Pozza di Fassa, altra frazione del comune di San Giovanni di Fassa. Il paese in sé non offre molto, ma è quello che c’è alle sue spalle, tra virgolette, a essere più che interessante.
Mi riferisco alla Val San Nicolò, splendida vallata laterale della Val di Fassa. È un’area ideale per le camminate, un pic-nic in mezzo alla natura, un improbabile selfie davanti a una cascata. Dell’escursione con partenza da Pozza di Fassa te ne ho parlato in un articolo a parte: se ti va, lo puoi leggere aprendo il link qui sotto.
Lettura consigliata: Val San Nicolò, tra baite e cascate in Val di Fassa
9. Malga Aloch
Se non hai tempo per l’escursione della Val San Nicolò, partendo sempre da Pozza di Fassa c’è una facile passeggiata che in meno di 20 minuti conduce alla Malga Aloch. Ti aspettano prodotti tipici, una piccola area giochi per bambini e soprattutto una spettacolare vista sul Gruppo del Catinaccio.
Apertura 2023 / da martedì 20 giugno
Nelle giornate estive più calde, non è un’idea brillante pianificare l’escursione all’ora di pranzo, o subito dopo mangiato. I tratti esposti al sole sono diversi, quelli riparati dall’ombra invece molti meno. Vuoi un consiglio spassionato da due che si sono scottati nello stesso giorno della Grotta di Lourdes a Vigo di Fassa e a Malga Aloch? Evita le ore centrali del giorno.
Lettura consigliata: Da Pozza di Fassa a Malga Aloch, una passaeggiata per tutti
10. Val Duron
Verde, verdissima Val Duron. Detta così sembra quasi un’invocazione, la preghiera a una divinità, e non hai nemmeno tutti i torti a pensarlo. D’accordo, mi starai forse anche prendendo un filino in giro per quello che ti può sembrare un entusiasmo al di sopra delle righe.
Eppure…non è così (citazione semi-seria, più o meno. Appena raggiungi l’inizio della valle, a bordo di un fuoristrada super cazzuto (siamo in fascia protetta, si può dire dai), non pensi nemmeno di dover pagare l’autista, tale è lo smarrimento provato alla vista di questo spettacolo. Tutti i dettagli sull’escursione nell’articolo qui sotto.
Lettura consigliata: Val Duron, un’oasi verde vicino a Campitello di Fassa
11. Canazei
Se Moena segna idealmente l’inizio della Val di Fassa, Canazei ne è il suo fiero epilogo. Le separano meno di 20 km, se prese singolarmente però sono molto diverse: Moena è più paese, percepisci un’anima caratteristica da subito, Canazei invece ha bisogno di più tempo per farsi conoscere.
Questo non significa che Canazei non abbia un’anima, anzi, solo che per trovarla devi “scavare” un po’, starci di più, osservarla meglio. Poi sì, finisci pure per fartela piacere di più, o almeno è quello che è successo a me. Sarà stata la pizza mangiata a pranzo dal sosia di Briatore, sarà la posizione da fiaba, sarà la casa La Floriana, fatto sta che mi è rimasta nel cuore.
Lettura consigliata: Che cosa vedere a Canazei
12. Lago di Carezza
Non mi spingo oltre Canazei perché poi inizierebbe a essere distante da Moena. Riguardo a ciò, tieni conto che nella mia lista ho inserito tutte località raggiungibili in meno di 30 minuti. Tra queste figura anche il lago di Carezza, tristemente famoso a causa della tempesta di vento Vaia, che nell’ottobre 2018 abbattè migliaia di alberi nella zona.
Inevitabilmente, c’è un prima e un dopo il disastro arrecato dalla tempesta Vaia. Un passato di luce, di straordinaria bellezza, e un presente (e futuro) di ricordi, speranze. Oggi come allora vale la pena tornarci, al di là delle foto, al di là di tutto. Con Chiara siamo stati qui dopo Vaia, e ci ritorneremo una seconda volta, poi un’altra ancora.
Lettura consigliata: 10 scatti per amare ancora il lago di Carezza
13. Lago di San Pellegrino
L’ultima attrazione da visitare vicino a Moena è il lago di San Pellegrino, situato a meno di 15 minuti d’auto dal centro città. Nel mio articolo l’ho chiamato opera d’arte della Val di Fassa. Perché? Penso che la migliore risposta siano le foto qui in basso e tutte le altre caricate all’interno del pezzo.
Ma c’è di più. Vicino al lago, infatti, inizia una delle escursioni più celebri di tutta la Val di Fassa, che conduce gli appassionati di trekking e passeggiate in montagna al Rifugio Fuciade. Trovi tutti i dettagli della camminata nel suggerimento di lettura qui sotto.
Lettura consigliata: Escursione dal Passo San Pellegrino al Rifugio Fuciade
Mappa
Come promesso, ecco la mappa con i luoghi da non perdere a Moena e nei dintorni (a ogni numero corrisponde l’attrazione indicata nella lista delle cose da vedere).
Conclusioni
E con questo è davvero tutto, la guida su cosa vedere a Moena e dintorni termina qui. Per qualsiasi dubbio o domanda lascia pure un commento qui sotto, ti risponderò il prima possibile.
Per altre idee e consigli di viaggio, invece, visita le nostre pagine dedicate alla Val di Fassa e al Trentino Alto Adige. Ciao!
✈︎ Non perderti le migliori offerte di viaggio e codici sconto esclusivi: risparmia con il nostro canale Telegram
Per mantenere Viaggi e Ritratti un blog gratuito, è possibile che riceva delle commissioni se acquisti un prodotto da uno dei link presenti nel testo (Disclaimer). Il prezzo non subisce variazioni per te. Grazie per il tuo supporto - Federico e Chiara.
Federico Pisanu
Federico Pisanu è un travel blogger. Ha fondato viaggieritratti.it nel 2018 insieme a Chiara Lanari. Organizza i suoi viaggi in autonomia. In base alla sua esperienza aiuta gli altri viaggiatori con itinerari di viaggio e consigli pratici. Adora la pizza. Sardo. Al mare preferisce la montagna.
Inizia a risparmiare ora con i nostri codici sconto e le migliori offerte viaggi
Sul nostro Canale Telegram riceverai codici sconto esclusivi e le migliori offerte dedicate agli appassionati di viaggio. È gratis!
ciao, mi piace proprio il tuo blog oltre che interessante è molto utile e ricco di info, volevo solo chiederti un consiglio…meglio fare prima il passo san pellegrino-rifugio fuciade e poi salita in funivia da vigo di fassa o viceversa? grazie in anticipo, Simona
Ciao Simona, ti ringrazio per i complimenti 🙂 Se decidi di fare nello stesso giorno l’escursione al Rifugio Fuciade e salire sul Catinaccio da Vigo di Fassa, ti consiglio di andare prima al Fuciade, fermarti a pranzare all’albergo Miralago (magari non troppo tardi, prima delle 13:00 sarebbe meglio) e poi ritornare verso Moena per prendere la funivia e salire al Catinaccio. Qui puoi scegliere se riposarti al pianoro Ciampedie o fare una delle escursioni più semplici che io ricordi della Val di Fassa, cioè quella che conduce al Rifugio Gardeccia (quasi sempre il percorso è all’ombra, quindi ottimo per il pomeriggio, invece sul pianoro del Ciampedie non c’è ombra)