Una piazza incantevole, corsi d’acqua ovunque, una statua iconica e un’isola galleggiante in pieno centro: che Treviso non sia una città uguale alle altre risulta chiaro fin da subito.
Piazza dei Signori è lì, che rapisce al primo sguardo, mentre i riflessi dipinti sul Canale dei Buranelli sembrano un’opera segreta del maestro Antonio Canova.
In tutto questo l’Isola della Pescheria, con i suoi angoli smussati finemente dall’acqua, si candida all’Oscar come miglior attrice non protagonista.
È una bellezza d’altri tempi quella che avvolge il centro di Treviso, proteggendola dai cliché e dal turismo di massa diretto verso la vicina Venezia.
Ti va di scoprirla insieme a me e Chiara, che qui siamo ormai di casa?
Ecco le 12 cose migliori da fare e vedere a Treviso in un giorno, un weekend, o una vacanza di più giorni.
1) Iniziare la visita dalla Piazza dei Signori
La Piazza dei Signori è il centro di gravità permanente di Treviso, durante tutti i dodici mesi dell’anno.
È qui che i trevigiani si riuniscono per scambiare quattro chiacchiere, prima di una passeggiata lungo il vicino Calmaggiore o un aperitivo serale all’ombra dei portici.
D’altronde di spazio ce n’è, e pure in abbondanza, tanto da “ospitare” due delle architetture più celebri della città: il Palazzo del Podestà (con sopra la Torre Civica) e il Palazzo dei Trecento.
Entrambi si affacciano sulla piazza più importante di Treviso, chiamata così perché un tempo qui risiedeva per l’appunto la Signoria.
Più precisamente la sede ufficiale era il Palazzo del Podestà, oggi noto anche come Palazzo della Prefettura, le cui origini si perdono nel Duecento, mentre nel Palazzo dei Trecento si riuniva il Maggior Consiglio, il più importante organo politico della Repubblica di Venezia.
Data la sua posizione centralissima, Piazza dei Signori è anche il punto di partenza ideale per un itinerario a piedi di Treviso in un giorno, o se si è di fretta in mezza giornata.
2) Il Palazzo dei Trecento
Se di potere si parla, il Palazzo dei Trecento ha una voce importante in capitolo. Sede in passato del Maggior Consiglio, conserva ancora oggi il suo status ospitando il consiglio comunale.
Deve il suo nome ai 300 membri del Maggior Consiglio, cittadini di Treviso appartenenti per metà al ceto nobiliare e per l’altra metà a quello del popolo.
La loggia, che ora ruba la scena alle altre architetture che delimitano la piazza, risale alla metà del Cinquecento.
Se consideri che il palazzo venne eretto intorno al Duecento, facendo due conti approssimativi, scopri dunque che è un’aggiunta di oltre tre secoli più tardi.
In ogni caso questo ha poca importanza, dato che ciò che vedi adesso è frutto di un imponente restauro del secondo dopoguerra, in seguito alla bomba che danneggiò gravamente l’intera struttura.
Sotto il bombardamento aereo finì anche il Salone di palazzo, stanza simbolo del Palazzo dei Trecento, laddove oggi si riunisce il consiglio comunale.
Gli affreschi che decorano le pareti della sala superiore del palazzo offrono un colpo d’occhio notevole, diretta testimonianza del centro di potere della città.
3) La Loggia dei Cavalieri
Prima di cadere in mano a Venezia alla fine del Trecento, Treviso conobbe l’esperienza del Comune, un preciso periodo storico del Medioevo che interessò soprattutto l’Italia centrale e quella settentrionale.
Ed è proprio a questi anni che risale la Loggia dei Cavalieri, luogo del potere politico dei nobili del tempo.
Oltre a conversare tra loro, al suo interno i cavalieri si dilettavano perfino nel gioco degli scacchi, introdotto per la prima volta in Italia dagli arabi nel X secolo.
D’altronde che in quest’area geografica gli scacchi fossero già noti da tempo lo dimostra la celebre Piazza degli Scacchi di Marostica, a poco più di tre quarti d’ora da qui.
Oggi invece, dopo aver corso il rischio di scomparire in seguito al graduale abbandono della struttura, la Loggia dei Cavalieri è sede durante tutto l’anno di mostre, concerti e mercatini di libri antichi.
4) Passeggiare lungo il Calmaggiore (a tutte le ore)
Da Piazza dei Signori ha inizio il Calmaggiore, il corso principale di Treviso, che conduce fino al Duomo.
Il suo nome deriva dal latino callis maior, che tradotto letteralmente in italiano significa strada maggiore.
Nota di latino a parte (quanto nostalgia per il Liceo), una passeggiata lungo il Calmaggiore è una delle esperienze più belle che puoi fare qui in centro.
Camminerai tra una fila interminabile di negozi e palazzi, con eleganti portici su entrambi i lati.
5) Toccare la Fontana delle Tette (si dice porti fortuna)
In una delle stradine laterali del Calmaggiore è custodita la Fontana delle Tette, la statua più fotografata e famosa di Treviso.
Trovarla non è difficile: all’inizio del corso imbocca Calle del Podestà (alla tua destra), prosegui quindi poco più avanti e poi gira a sinistra all’altezza della Galleria della Strada Romana.
Dopo pochi istanti la statua si paleserà ai tuoi occhi, nove volte su dieci con un grappolo di persone attorno.
Ma perché è così famosa?
Beh, ai tempi dei social una statua così originale non può non suscitare un certo interesse.
Tra le tante persone che ogni fine settimana la immortalano nel proprio smartphone, per poi condividerla con amici, parenti e follower, penso però che pochi conoscano la sua vera storia.
Prima di tutto, devi sapere che quella posta nel piccolo cortile su cui si affaccia la Galleria della Strada Romana è soltanto una copia.
L’originale si trova all’interno di una teca in Piazza dei Signori, nella loggia del Palazzo dei Trecento.
La sua costruzione risale alla seconda metà del Cinquecento: venne commissionata dal podestà di allora, in seguito a una grave siccità che interessò l’intera zona.
Da allora, in occasione di ogni elezione di un nuovo podestà, dai seni della statua fuoriuscivano per tre giorni consecutivi sia vino rosso che vino bianco, offerti in regalo al popolo.
Quando sei qui, oltre all’immancabile scatto per i social, tocca entrambi i seni della statua: secondo la tradizione, infatti, dovrebbe portare fortuna.
6) Immortalare i riflessi delle case sul Canale dei Buranelli
Leggende a parte, una cosa è certa: la bellezza del centro di Treviso non si può scindere dalla presenza del Canale dei Buranelli, il corso d’acqua che attraversa vie e viuzze della città.
Nasce al Ponte di Pria, come ramo del fiume Botteniga, insieme ad altri due corsi d’acqua: il Cagnan Grande (il più grande) e il Cagnan della Roggia.
Se ti stai domandando l’origine del suo nome, forse il tuo primo pensiero è stato quello giusto: si chiama così perché durante il Cinquecento i commercianti dell’isola di Burano vivevano lungo il corso di questo canale.
Oggi regala alcuni degli scorci più belli da fotografare in pieno centro storico: libera la tua creatività, immortala le istantanee più originali, tra riflessi scargianti e salici piangenti, degni di un’opera di Antonio Canova.
7) La Cattedrale di San Pietro Apostolo
A proposito di capolavori, la Cattedrale di San Pietro Apostolo in Piazza Duomo è il fulcro di quello che il celebre scrittore trevigiano Giovanni Comisso definì “il piccolo Vaticano”, per l’alta concentrazione di edifici religiosi.
Tra questi si annoverano la Chiesa di San Giovanni Battista, la Biblioteca Capitolina, e il Museo Diocesano di Arte Sacra ospitato all’interno delle Canoniche.
Su tutti comunque spicca il Duomo di Treviso, reso inconfondibile da un’imperiosa facciata in stile neoclassico, che va a ispirarsi ai templi greci e romani.
L’aspetto attuale si deve ai lavori di ricostruzione guidati dall’architetto Giordano Riccati nel Settecento, dopo che l’edificio romanico dell’XI secolo era andato quasi distrutto.
All’interno del Duomo potrai ammirare alcuni capolavori del pittore Pordenone, tra cui l’Adorazione dei Magi, e soprattutto l’Annunciazione di Tiziano, nella cappella del Malchiostro, che si trova alla destra dell’altare.
Durante la visita della Cattedrale, non dimenticarti poi di scendere nella cripta.
Qui, oltre alle tombe dei vescovi, c’è anche il Reliquiario di San Liberale, il soldato romano che dopo essersi convertito al cristianesimo è oggi patrono della città.
8) La Chiesa di San Nicolò
L’altro edificio religioso più importante di Treviso è la Chiesa di San Nicolò, che per dimensioni supera perfino il Duomo.
Rispetto a quest’ultimo si trova in una posizione più defilata, nei pressi della riva sinistra del Sile, per cui devi fare una piccola deviazione dall’itinerario classico del centro.
La sua costruzione risale al Duecento, ad opera dei frati domenicani, e oggi rappresenta uno dei monumenti medievali più significativi della città veneta.
Da fuori colpiscono da subito le dimensioni imponenti dell’intera struttura.
Misure che però tradiscono da subito un “segreto”.
I lavori per l’ampliamento dell’edificio vennero finanziati da Nicolò Bocassino, che dopo aver iniziato la propria formazione religiosa nel monastero sarebbe poi salito al soglio pontificio come papa Benedetto XI.
Per certi versi comunque l’interno della chiesa non mantiene le aspettative iniziali, soprattutto se messo a confronto con le opere presenti dentro il Duomo.
L’unica eccezione è rappresentata da alcuni affreschi sulle colonne, attribuiti al pittore italiano del Trecento Tommaso da Modena.
9) La Chiesa e il Convento di San Francesco
Nello stesso periodo in cui i domenicani iniziavano a costruire il loro grandioso tempio, dalla parte opposta della città un gruppo di francescani cominciava la realizzazione della Chiesa e del Convento di San Francesco.
I due edifici religiosi non potevano essere più diversi: alla maestosità della Chiesa di San Nicolò, si contrapponeva la semplicità della seconda.
Come spesso accade però, la Chiesa di San Francesco è capace di riservare piacevoli sorprese al suo interno.
Una su tutte l’affresco della Madonna col Bambino e sette santi, opera di Tommaso da Modena che trovi nella prima cappella a sinistra come entri (la cappella Giacomelli).
L’altra sorpresa è vedere le tombe dei figli di due dei più famosi poeti italiani.
All’interno della Chiesa riposano infatti Pietro Alighieri, figlio di Dante Alighieri, e Francesca Petrarca, figlia di Francesco Petrarca.
I rispettivi genitori sono invece sepolti altrove: Dante Alighieri in centro a Ravenna, mentre Francesco Petrarca nella sua Arquà Petrarca.
Prima di andare non perdere la bellissima statua raffigurante San Francesco, che trovi all’esterno della chiesa.
10) Il Museo di Santa Caterina
A Treviso c’è un terzo convento altrettanto importante: il complesso conventuale di Santa Caterina, edificato a partire dal Trecento dai Serviti (Ordine de servi di Maria).
Oggi, insieme alla Casa da Noal e il Museo Bailo, è una delle tre sedi dei Musei Civici di Treviso.
La più importante, aggiungo io.
Il merito è da attribuire alla Galleria d’arte medievale, rinascimentale e moderna, in cui risplendono circa 150 opere che vanno dal Trecento al Settecento.
L’inizio del percorso è dedicato agli affreschi provenienti da palazzi e chiese, testimonianza diretta della urbs picta (letteralmente “città dipinta) salvata alla fine dell’Ottocento dall’abate Luigi Bailo.
È alla sua instancabile azione, e passione, se oggi Treviso può vantarsi di un patrimonio artistico e culturale di notevole spessore.
La visita alla Pinacoteca prosegue poi con la sala del Rinascimento, in cui trovano posto le opere – tra gli altri – di Dario da Treviso, Giovanni Bellini, Pordenone e Lorenzo Lotto.
Subito dopo entrerai nella galleria del Manierismo, abbellita dalle pale d’altare di Jacopo Bassano e Paris Bordon.
In seguito si splancherà la galleria dei ritratti, dove spicca in assoluto quello che Tiziano fece a Sperone Speroni, scrittore italiano del Cinquecento e revisore del celebre poema Gerusalemme liberata dell’amico Torquato Tasso.
Il percorso prosegue con l’ingresso alla Wunderkammer, letteralmente “la camera delle meraviglie”, che richiama il concetto moderno di museo.
La parte finale è dedicata invece al patrimonio artistico del Seicento e Settecento: fanno bella mostra di sé anche le opere di Giambattista e Giandomenico Tiepolo.
11) Scoprire ogni angolo dell’Isola della Pescheria
A modo suo, anche l’Isola della Pescheria è una piccola opera d’arte.
Si tratta a tutti gli effetti di una piccola isola galleggiante che sorge nel centro storico di Treviso, dove ha sede il mercato ittico della città.
La sua nascita risale alla metà dell’Ottocento, in seguito alla riqualificazione di Piazza dei Signori, con il trasferimento del mercato del pesce in un nuovo spazio separato dal centro.
Mercato a parte, oggi l’Isola della Pescheria è uno dei luoghi più suggestivi del centro.
Ti invito a scoprire ogni suo angolo durante una bella giornata di sole, per portare a casa quelli che saranno forse gli scatti più belli dell’intera visita.
12) Camminare lungo le mura di Treviso fino alla Porta San Tomaso
Un’altra esperienza da non perdere è la passeggiata lungo le mura che circondano il centro di Treviso, fino a raggiungere la maestosa Porta di San Tomaso.
Durante il percorso i tuoi passi incroceranno spesso e volentieri quelli degli abitanti del posto, che qui sono soliti concedersi una camminata al pomeriggio, da soli o in compagnia dei propri amici a quattro zampe.
Se vuoi riposarti per qualche minuto, magari rivedendo le foto scattate fin lì, troverai in diversi punti della passeggiata alcune panchine pronte a confortarti.
Al termine raggiungerai la più grande delle tre porte che si aprono sulle mura cinquecentesche di Treviso.
La sua costruzione risale agli inizi del Cinquecento durante la podestà di Paolo Nani.
Quest’ultimo, in disaccordo con l’ordine del senato veneziano di dedicare la porta a San Tomaso Becker (arcivescovo di Canterbury) fece erigere sulla sommità la statua di San Paolo.
Nei dintorni di Treviso
In Veneto
- Provincia di Treviso
Asolo: la città dei 100 orizzonti (40 km)
Vittorio Veneto: la città in cui si combattè la famosa battaglia della prima guerra mondiale (40 km)
- Provincia di Vicenza
Vicenza: la città di Andrea Palladio (a un’ora d’auto)
Bassano del Grappa: tra ricordi delle Grandi Guerre e il magnifico Ponte Vecchio (55 km)
Marostica: famosa per l’enorme scacchiera della piazza centrale (55 km)
Asiago: il centro principale dell’Altopiano dei 7 Comuni (a un’ora e mezza d’auto)
- Provincia di Padova
Montagnana: il borgo murato veneto (a un’ora e venti minuti d’auto)
Arquà Petrarca: il borgo dove riposa Francesco Petrarca (a un’ora d’auto)
- Provincia di Verona
Verona: una delle città più visitate del Veneto (a un’ora e mezza d’auto)
- Provincia di Belluno
Auronzo di Cadore: la perla dell’Alto Cadore (a un’ora e mezza d’auto)
Il lago di Santa Caterina (a un’ora e mezza d’auto)
In Emilia Romagna
- Provincia di Ferrara
Ferrara: una sorprendente città d’arte (a un’ora e mezza d’auto)
In Friuli Venezia Giulia
- Provincia di Udine
Udine: il capoluogo del Friuli Venezia Giulia (a un’ora e venti minuti d’auto)
Aquileia: uno dei più importanti siti archeologici dell’Italia settentrionale a un’ora e venti minuti d’auto)
Cividale del Friuli: città ricca di opere d’arte altomedievali (a un’ora e trenta minuti d’auto)
- Provincia di Gorizia
Grado: l’Isola del Sole friulana
In Trentino Alto Adige
- Provincia di Trento
Mezzano: il borgo delle cataste di legna (a un’ora e mezza d’auto)
Fiera di Primiero: la sede principale del comune di Primiero San Martino di Castrozza (a un’ora e mezza d’auto)
Il lago di Calaita (a un’ora e mezza d’auto)
Il lago Welsperg (a un’ora e mezza d’auto)
Risorse esterne
- Cartina di Treviso 1:10.000 (su Amazon)
- VisitTreviso.it: sito ufficiale del turismo di Treviso
- ARPAV – Meteo Veneto
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Federico Pisanu
Federico Pisanu è un travel blogger. Ha fondato viaggieritratti.it nel 2018 insieme a Chiara Lanari. Organizza i suoi viaggi in autonomia. In base alla sua esperienza aiuta gli altri viaggiatori con itinerari di viaggio e consigli pratici. Adora la pizza. Sardo. Al mare preferisce la montagna.
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